IL PRIMO PASSO DI UNA LUNGA STORIA
C’è sempre un punto d’inizio in ogni storia. Un primo passo che anticipa un lungo e imprevedibile percorso. Una visione che guarda avanti, scavalcando l’orizzonte con coraggio e intuizione. In questa storia, quella di cmf Marelli, la genesi che fissa lo start è un punto lontano, parallelo ad una grande storia, quella dell’Italia del dopoguerra, nel cuore del novecento, quando gli occhi di un intero Paese brillavano di speranza, e la speranza, a sua volta, tramutava le piccole cose in un’onda di sviluppo e di progresso. In una sola parola: cambiamento. È qui che si apre l’alba del brand Cesare Marelli e Figlio, un nome che coniuga in sé l’intramontabile alleanza fra padre e figlio e, con essa, il prezioso sodalizio fra innovazione e tradizione. Credere nella modernità, ma saperla governare con il linguaggio dell’esperienza.
LA GENESI
Il primo numero da appuntare nelle pagine di questo diario storico corrisponde ad un anno, il 1950. È l’anno di fondazione della Cesare Marelli e Figlio: due vite che si incontrano, un padre e un figlio, e mettono insieme un originale know-how fatto di innovazione, di attitudini commerciali e di competenze nell’ambito della metrologia e della macchina utensile. Una contaminazione che in poco tempo genera una delle aziende più importanti nel mercato italiano delle macchine utensili a controllo numerico. Tutto passa attraverso l’organizzazione, la vendita e l’installazione degli impianti: tre processi operativi che consentono alla Cesare Marelli e Figlio di affermarsi a livello nazionale nel segno della qualità, dei servizi e della tecnologia. Tre punti fermi che l’azienda manterrà nel corso del tempo come modello di eccellenza e di reputazione.
UNA NUOVA CASA
Continuando a sfogliare tra le pagine del folto diario aziendale della cmf Marelli ci si sofferma per un istante ad un anno, il 1964. Stagione che segna il passaggio fisico da una dimensione di impresa in crescita ad una dimensione di impresa che pensa e agisce in grande. È nel 1964 infatti che la Marelli si trasferisce nella sua attuale sede di Cinisello Balsamo: una crescita che tuttavia non si tradurrà soltanto nell’ampliamento degli spazi, bensì anche nell’assetto produttivo. Più grandi. Più forti. La società, infatti, amplia i suoi settori operativi, acquisisce nel 1968 la società Ingramatic ed entra così nella distribuzione delle macchine e degli utensili per la produzione di viti e bulloni. Se dunque il primo salto era compiuto, le successive svolte non erano che dietro l’angolo.
LA CRISI E LA SVOLTA
Il decennio del massimalismo, la grande epoca della ricchezza diffusa; gli anni ottanta hanno enucleato luci e ombre per l’economia mondiale, e in questo caleidoscopio di evoluzioni la sfida della competitività e della concorrenza sono diventate delle frontiere sempre più difficili da inseguire. È in questo decennio che entrano in scena i giapponesi, un’economia capace di sovvertire certezze ed equilibri, soprattutto nei mercati più forti per la Cesare Marelli e Figlio, quello delle macchine utensili in primis, ambiti dove i prezzi dei concorrenti orientali risultavano sempre più vantaggiosi e competitivi, lasciando ben poco per il mercato italiano. Inizia così una stagione di crisi profonda per la Cesare Marelli e Figlio, una discesa che si evidenzia nei numeri e nei bilanci. La sola risposta possibile allora non era che un cambiamento radicale. E così avviene. Nel 1983 viene chiamato in casa Marelli uno dei più affermati esperti di strategia e gestione aziendale, è Sergio Pieri. Con lui, lentamente ma progressivamente, la cmf Marelli riinizia una nuova scalata verso l’alto.
LA STRATEGIA DELLA RIPRESA
Sconvolgimento. È questa la parola chiave che riscrive la storia della Cesar Marelli e Figlio. A farsene portatore è il nuovo amministratore, Sergio Pieri, che in poco tempo attua una delle strategie di ripresa più innovative per superare gli effetti perniciosi dei competitor giapponesi. Primo obiettivo: rafforzare i settori dove la concorrenza orientale era meno presente; fra questi, quello della metrologia – un driver per la Cesare Marelli e Figlio – e quello degli ingranaggi. A confermarlo è il secondo obiettivo della strategia Pieri: investire nell’innovazione e incrementare la presenza di ambiti tecnologici completamente nuovi, quello della robotica ad esempio, che in poco tempo si rivela un plus determinante per l’azienda.
DAL PROGETTO ALL’OGGETTO
La filosofia di Sergio Pieri guida con successo la nuova stagione di crescita della cmf Marelli. Gli anni novanta sono tutti all’insegna di una formula vincente: l’innovazione che apre la porta ad un’altra innovazione, o detto altrimenti, un passo che conferma l’altro in un cammino che non conosce inciampi. Il 1995 è l’anno in cui la cmf Marelli acquisisce la distribuzione dei sistemi di prototipazione rapida, divenendo in breve tempo una delle poche società in grado di fornire sul mercato italiano soluzioni complete in più settori. La stampante 3D è il vessillo dell’identità innovativa della Marelli: l’azienda italiana, infatti, diventa il punto di riferimento nazionale del mercato della manifattura additiva. Un successo, quello della prototipazione rapida, sigillato dal noto claim di Sergio Pieri: “Dal progetto all’oggetto”.
DAL MEDICALE AL DIGITALE DENTALE
La stampa 3D apre le porte al settore medicale, e questo, a sua volta, conduce al settore del digitale dentale. Un anello che si aggiunge ad un altro, componendo così una collana costellata da molteplici pezzi e molteplici forme. L’apice è nel 2006, quando la cmf Marelli inizia la distribuzione di soluzioni hardware e software per il mercato odontotecnico e odontoiatrico. L’azienda oggi conta 34 dipendenti ed esprime in sé tutta l’eccellenza del mondo della piccola media impresa italiana. Una realtà che guarda avanti con l’obiettivo di consolidare tutto il patrimonio di traguardi raggiunti in questi anni, mantenendo vivi quegli assi valoriali che l’hanno resa una delle società di rappresentanza più importanti del mercato italiano.
UNA STORIA CHE ATTRAVERSA IL TEMPO
Cosa rende speciale la cmf Marelli? Sicuramente l’approccio continuo all’innovazione tecnologica, la qualità dell’offerta, ma più di tutto la garanzia dell’assistenza: “Questa certezza – sottolinea Sergio Pieri – oggi non la trovi più nei grandi colossi della distribuzione online. Per questo noi riusciamo a dare qualcosa in più ai nostri clienti”. L’obiettivo, allora, è la fidelizzazione, mettere a disposizione del mercato un’esperienza acquisita in più di 70 anni di attività, e con essa tutto ciò che ne consegue: la serietà, la trasparenza, la professionalità. Tutti elementi che consentono all’azienda di essere un partner per i propri clienti, seguendoli nel post vendita, nell’assistenza tecnica e nell’utilizzo dei prodotti. Dentro questo nome, Cesare Marelli Figlio, c’è dunque una storia che attraversa il tempo, un modello di replicabilità per l’impresa italiana, ma soprattutto una certezza di vitalità del mercato italiano nel mondo.